La tutela dell’ambiente è un optional o un diritto fondamentale per la nostra Costituzione???

Rimaniamo sgomenti di fronte alla presa di posizione di Fratelli d’Italia, parole tanto aggressive quanto scomposte quelle del capogruppo in Consiglio comunale nei confronti del Comitato spontaneo che si è formato a tutela di Punta Giglio, formato a loro dire da “integralisti” e “fondamentalisti dell’ambiente”. Un attacco pietoso contro professionisti e studiosi animati dalla sola volontà di preservare una delle poche aree incontaminate del nostro territorio.

Facciamo uso delle stesse parole: ambiente, protezione, conservazione, sviluppo, lavoro. Poi, formulando un concetto, è palese, le strade divergono nei contenuti.

Il Movimento 5 Stelle fatica a capire e non accetta il senso di salvaguardia di un bene, asservito all’idea di sviluppo che tende a sopraffare ed appiattire lo stesso bene fino ad annullarlo e farne un’altra cosa, è questo che vuole FdI per Punta Giglio? Lo sviluppo deve mietere sacrifici e l’unico a soccombere è il bene stesso ovvero l’ambiente. E sì, per FdI l’ambiente deve essere asservito allo sviluppo e non importa se questo ne risulta logorato, deturpato, sradicato e poi buttato.

Prendiamo le palme nane, pregiato vegetale che in tempi passati veniva immolato per giuste cause, nutriva i poveri algheresi, riempiva i materassi nella stagione estiva, sfamava i proprietari delle fabbriche del crine; per lo meno veniva abbattuto per una causa di vita. Oggi eliminare palme nane è propedeutico, magari, alla visione di un panorama con i fiocchi, pagato profumatamente godendo dei sollazzi di una piscina. E poi ci sono gli integralisti, talebani ambientali che non rinuncerebbero mai a quella palma che da viva è più preziosa che da morta: ossigeno, anidride carbonica, animali che si nutrono dei suoi frutti, animali e palma nana che danno significato all’habitat che i viandanti possono ammirare e fotografare e, spostandosi qualche metro in là, oltre la palma, godere anche di un bellissimo panorama…ma non è finita, il viandante proseguendo il suo cammino scende a valle è trova ristoro davanti ad una birretta bevuta in compagnia, magari di un estraneo, che gli indica dove andare a riposare a sera, dopo aver consumato una bella cena in un ristorantino a conduzione familiare fatto di persone accoglienti e ambientaliste che al mattino successivo gli metteranno a disposizione una bella bicicletta per girare in lungo e in largo il territorio. Sono due forme di sviluppo compatibili ma uno non è assolutamente sostenibile. Uno è lo sviluppo dello spreco, l’altro dell’accoglienza….

A Punta Giglio cosa vogliamo spreco o compatibilità ambientale? Consumo d’acqua per una piscina dove può affogare qualsiasi forma di vita o una cisterna che insegni all’uomo la conquista di un bene preziosissimo come l’acqua? Distribuire servizi e guadagni agli abitanti di Maristella grazie al vicino promontorio attrattivo. O usare lo stesso promontorio per circuire le persone in un “qui è tutto compreso”? Riflettiamo ragazzi, tutti insieme o se volete ognuno per conto proprio.