«L’area marina di Capo Caccia un patrimonio del territorio che deve essere controllato e gestito con particolare attenzione»

Nel mare di Alghero è presente un’Area Marina Protetta che può rappresentare una grande opportunità per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio ambientale del nostro territorio e di sviluppo economico in chiave turistica. L’area marina di Capo Caccia – Isola Piana è una delle 27 aree marine protette italiane e, addirittura, una delle 32 Aree Specialmente Protette di Importanza Mediterranea esistenti in tutto il bacino del Mediterraneo.

Vista probabilmente come un’entità aliena dagli algheresi, dopo un sussulto iniziale con la sua istituzione e le attività svolte negli anni seguenti, l’area marina non è decollata verso le legittime ambizioni e le prerogative della sua istituzione.

Come gruppo consiliare del Movimento 5 stelle abbiamo presentato un ordine del giorno [Leggi] per chiedere maggiore pubblicità sulle regole oggi vigenti, con l’obiettivo di avviare una discussione in seno alla massima assise cittadina per arrivare a dare le linee di indirizzo per la redazione del regolamento di gestione che ancora manca dopo ben diciassette anni dalla sua istituzione.

“Le aree marine protette sono costituite da ambienti marini, dati dalle acque, dai fondali e dai tratti di costa prospicienti, che presentano un rilevante interesse per le caratteristiche naturali, geomorfologiche, fisiche, biochimiche con particolare riguardo alla flora e alla fauna marine e costiere e per l’importanza scientifica, ecologica, culturale, educativa ed economica che rivestono.”
L’area marina di Capo Caccia è pertanto un patrimonio del territorio di rilevante importanza, strategico, che deve essere controllato e gestito con particolare cura.

Una risposta a “«L’area marina di Capo Caccia un patrimonio del territorio che deve essere controllato e gestito con particolare attenzione»”

  1. La priorità è pertanto renderla fruibile dai visitatori, agevolando, se non aprendo, le discese pedonali al mare; incrementando l’offerta speleologica, censendo e gestendo quella faunistica. E, perchè no, allestendo una passerella per l’isola piana, facendone un belvedere straordinario.

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