Paradossale esultanza di Abbanoa a fronte di un servizio scadente e costoso

Anche se il governo cittadino che sembra essere ormai inesorabilmente indirizzato al viale del tramonto, il Movimento Cinque Stelle non molla la presa ergendosi anzi, ancora una volta, a difesa del cittadino contro Abbanoa, i suoi disservizi e i costi che vessano i suoi utenti. L’acqua è un bene pubblico, il presupposto è questo. Eppure costa caro, anzi carissimo: viene fatto pagare più del dovuto spesso anche quando “non” dovuto. E delle volte, causa disservizi nella gestione tecnica della rete idrica, arreca danni all’ambiente, e alle persone. Roberto Ferrara e Graziano Porcu, portavoce in Consiglio comunale di Alghero del Movimento Cinque Stelle, in collaborazione con il deputato pentastellato alla Camera Andrea Vallascas, hanno presentato una dura mozione [Leggi] sul tema, focalizzando l’attenzione in particolare su Abbanoa Spa, gestore unico della preziosa risorsa.

Intanto la Regione Sardegna – detentrice del 70% delle quote Abbanoa – dopo un lungo periodo di silenzio esce pubblicamente con il bilancio 2016 sbandierando ai quattro un utile di 8,6 milioni di euro. “Paradossale e quasi grottesca questa manifestazione di entusiasmo [Leggi] – dicono i pentastellati -, soprattutto se rapportata alla realtà raccontata dai cittadini. Fra le righe del bilancio si parla di ampliamento delle attività a favore del cliente e contemporaneamente di costi contenuti: forse occorre fare ordine, occorre fare chiarezza. I Comuni nel frattempo, tagliati fuori dalla partita acqua, restano al palo. Comuni che però, Alghero in primis, devono ribellarsi a questa situazione stagnante. Devono partecipare alla gestione del servizio, non subire passivamente le imposizioni di un’azienda e del Governo regionale”

“Esiste un responsabile: Abbanoa Srl, gestore unico e monopolista del servizio idrico integrato della Sardegna che dal 2006 ha messo in mostra tutte le falle di un sistema che non funziona e, battuta triste ma calzante, fa acqua da tutte le parti. L’allarme è stato lanciato più volte a mezzo stampa. Abbanoa è stata più volte condannata a più livelli perché riconosciuta responsabile relativamente alla contestata contabilizzazione e fatturazione dei consumi, alla gestione dei rapporti commerciali con gli utenti. Ci ricordiamo di bollette pazze, minacce di slaccio, di solleciti e more senza senso. Senza dimenticare la mancata potabilizzazione, l’assenza di depuratori in alcuni comuni. E, ancora, i disservizi derivanti da mancata erogazione, dalla rottura delle condotte, dagli sprechi”.

Condanne che arrivano dai tribunali sardi; condanna da parte dell’Autorità delle concorrenza e del mercato; condanna, sebbene parziale, da parte del Consiglio di Stato; responsabilità che il 14 aprile scorso hanno trovato conferma nelle parole dell’amministratore unico dell’azienda Alessandro Ramazzotti all’Unione Sarda: ben otto le class action attivate contro Abbanoa. “In un quadro del genere stupisce il provvedimento del Ministero dell’Economia che ha autorizzato Abbanoa, dal 1 gennaio 2016,a riscuotere coattivamente mediante ruolo i crediti vantati nei confronti dei clienti attaccano Porcu e Ferrara -. Autorizzazione di cui l’azienda ha fatto un uso enorme, abusandone nei confronti dei cittadini, vittime inermi del sistema abbanoa. Proprio in tal senso il deputato Andrea Vallascas ha presentato una interrogazione al ministro competente in materia”.

Il deputato del Movimento Cinque Stelle Andrea Vallascas: “L’obiettivo è aprire un dibattito nei Comuni della Sardegna sui troppi disservizi di Abbanoa. Il gestore del servizio idrico integrato sta creando pesanti disagi a tantissimi sardi. Una situazione grave sanzionata dall’Antitrust che ha parlato di pratiche commerciali scorrette di Abbanoa nei confronti dei clienti, così come è stato confermato di recente dal Consiglio di Stato. L’aspetto ancora più grave è che tutto questo sta accadendo nel più completo silenzio della Regione – afferma -. Vorremmo che Amministrazioni comunali e cittadini tornino ad essere padroni in casa propria, che si ponga un freno ai comportamenti aggressivi di Abbanoa e che i consumatori siano maggiormente tutelati. Vorremmo, soprattutto, che la gestione dell’acqua resti pubblica e che si rimuova l’attuale squilibrio nel governo e nella gestione del sistema idrico».