Passato il Bilancio la città rimane ingessata

Sconcerto, stupore, raccapriccio e una citazione dotta che fa però capire quale sia il clima all’interno del Comune di Alghero e del cosiddetto centro sinistra che alimenta artificialmente il governo del sindaco: “ I biechi giochi di potere e i cambi di fronte hanno fatto sì che il Bilancio consuntivo venisse approvato salvando quindi la maggioranza dallo spettro, temutissimo, del commissariamento. Ma questa è vecchia politica, è un pantano, è pura follia e il Movimento Cinque Stelle, oltre a votare no, si dice schifato per come si sta NON amministrando la città di Alghero. La situazione è gravissima, diciamo al sindaco Bruno: si dimetta, e si presenti da solo in campagna elettorale, senza però ammiccare o spartire con nessuno. Vedremo se i cittadini ci cascheranno ancora”. I pentastellati hanno votato NO al documento di Bilancio.

Durissima presa di posizione per Graziano Porcu e Roberto Ferrara, portavoce in Consiglio comunale algherese del Movimento Cinque Stelle, in riferimento a quanto accaduto nella seduta consiliare, con la votazione per l’approvazione del Bilancio caratterizzata da alcuni “spostamenti” nello schieramento – avvenuti principalmente in seno al Partito Democratico – che hanno portato all’approvazione del documento garantendo il già precario e pericoloso equilibrio che conferma Mario Bruno e la sua maggioranza (?) in sella al comando di una città allo sbando. “Sono inorridito da quanto accaduto nel corso della seduta di oggi: più che un bilancio ho visto un gioco fra equilibristi che avrei preferito non vedere – attacca Ferrara -. Si è parlato di tutto ma non del bilancio: la politica non ha parlato di politica. Si sono verificati alcuni movimenti da opposizione a maggioranza ma non sono stati giustificati, con il sindaco ad aprire al centro sinistra senza alcuna base programmatica. Si è parlato del nulla, agli occhi di un cittadino non è certo chiaro il perché parte dell’opposizione abbia dato questo allegro sostegno al sindaco. Sono inorridito”.

Sulla stessa lunghezza d’onda il portavoce Porcu: “Pensavo che la politica fosse rispetto. Non amo le persone finte. Dico che si poteva lavorare bene e come Movimento abbiamo più volte cercato di far capire che per governare una città non ci vogliono i capi, ci vogliono i leader. “Essere leader non vuol dire comandare tutti a bacchetta e uniformare i destini e le sorti di una amministrazione alla propria personalità, ma essere un autentico traghettatore, la guida, il condottiero del gruppo, maggioranza e se possibile anche opposizione, verso il successo”. I leader sanno unire, sanno confrontarsi, mediano ma, soprattutto, dialogano”. Non faccio parte della vecchia politica, questo è un Consiglio comunale molto giovane e se Mario Bruno fosse stato un leader avrebbe potuto far sì che tutti, noi in primis, partecipassero. Alghero ha bisogno di un leader ribadiamo. Al contrario, chi ha votato il bilancio si è preso la responsabilità di confermare al comando una persona inadatta che ha alimentato, nella piena cultura della spartizione, la vecchia politica. Una politica che non governa, con un centro sinistra che non esiste, spaccato al suo interno dalle varie correnti, in cui tutti dicono cose diverse. A cosa andremo incontro? Sono preoccupato”.

In precedenza, nel corso della discussione pre voto, il Movimento Cinque Stelle si era espresso riguardo alcune lacune emerse nell’amministrare della Giunta Bruno nei suoi tre anni di governo: “Suoli pubblici: il problema si è incancrenito. Nettezza urbana: paghiamo circa 10 milioni di euro all’anno e non ci basta un servizio appena migliorato, serve l’eccellenza. Verde pubblico: una miriade di piccoli appalti che non risolvono il problema, ma mettono solo toppe. Edilizia economica: interventi mai realizzati o realizzati male. Pianificazione: il Puc è un tabù irrisolto; i tempi previsti e scritti nero su bianco non si rispettano; Piano utilizzo litorale non pervenuto in Commissione; Piani del traffico non pervenuto in Commissione; delle partecipate non sapete che farne; porto e aeroporto sono una tragedia conclamata; personale: fra rivoluzioni e spostamenti avete fatto solo danni; i programmi non ci sono ma a organizzazione e promozione eventi siete da cintura nera; concessioni impianti sportivi: un fallimento”.

L’analisi scorre impietosa sino alla conclusione: “Siamo vittime delle manovre di correnti e controcorrenti di un PD che ha le idee poco chiare. Subiamo, zitti, la volontà di altri. Questa Amministrazione non ha avuto la forza di imporsi in Regione per difendere il territorio. Le nostre proposte sono rimaste inascoltate, e se approvate non si sono mai concretizzate. Alghero non è amministrata. Avevate una maggioranza per poter amministrare la città ma, come dicevamo noi, le coalizioni non funzionano e non sono funzionali al governare. Si fanno coalizioni per vincere e poi non ci si guarda in faccia. Conseguenze? La città è ingessata. Lei, signor sindaco, è bravissimo a pubblicizzare gli eventi, ma questa città ha la sua complessità e non vive di eventi. Senza programmazione non si può andare avanti: non è un commissario che fa un danno alla città, ma una Giunta che resiste al fallimento e ci fa perdere tempo”.