Durante l’assemblea del Parco di Porto Conte, tenutasi ieri in videoconferenza, hanno cercato di mettere a tacere la conoscenza e divulgazione dei fatti relativi all’intervento in essere a Punta Giglio discordanti rispetto a quanto annunciato ed enunciato agli attuali amministratori pro tempore.
L’atteggiamento del Presidente del Parco, Raimondo Tilloca, volto a screditare pesantemente la portavoce del Movimento 5 stelle e membro dell’assemblea Maria Antonietta Alivesi, con un attacco lesivo della dignità ed integrità personale, senza peraltro poi dare la possibilità di difendersi e chiarire, in barba al Regolamento di gestione dell’assemblea e a qualsivoglia consesso democratico. Il Presidente di fatto ha impedito il diritto di replica, tecnicamente detto per “fatto personale”, rispetto a sue personali ed errate considerazioni su fatti non veri.
E’ gravissimo, ma connota in modo inequivocabile i toni che hanno imperato nell’assemblea nei confronti della Consigliera Alivesi da parte di diversi componenti l’assemblea a partire dal CdA e finendo con il Direttore, sconfinando con qualche Consigliere che ha avuto molta difficoltà a considerala un membro dell’assemblea, appellandola quale signora o professoressa. Ci chiediamo per quale nascosto motivo tanta acredine, palese e velata possa aver suscitato la sola presenza di una voce fuori dal coro.
Non vogliamo pensare che questo “mobbing” dai vertici del Parco sia dovuto al fatto di averli scavalcati, chiedendo direttamente un consulto all’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) rispetto al parere autorizzativo di VIncA (Valutazione di Incidenza Ambientale) formulato dall’Arpas (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Sardegna) e del quale l’ISPRA, senza mezzi termini, ha cassato i presupposti e le conclusioni, definendo l’intervento in atto non compatibile con una Zona di Protezione Speciale.
E’ stato indecoroso assistere agli “sberleffi”, nei confronti di chi opera per l’ISPRA, tacciando questi di poca professionalità con insinuazioni non troppo velate da parte del Direttore.
L’ambiguità del Dirigente si è spinta all’inverosimile e diverse volte lo ha visto distorcere le affermazioni della Consigliera Alivesi, continuando così a minare la sua credibilità.
Forse mal sopportano che intorno ad una verità, che presume non solo la conoscenza dei fatti ma anche le regole che dovrebbero governare le azioni, si siano riunite oltre 5000 persone.