“Leggiamo con grande sorpresa il comunicato della consigliera Piccone [link] che, con questa risposta scomposta, dimostra purtroppo quanto, ultimamente, certe scelte fatte dall’Amministrazione di cui fa parte abbiano intaccato la lucidità che aveva caratterizzato il suo agire in questo lungo cammino.
Con la nostra nota [link] chiedevamo semplicemente all’Amministrazione di fare chiarezza su uno specifico bando e sul controllo dello stesso: lungi da noi lo screditare l’impegno, la buona volontà e l’intraprendenza – così come scrive la consigliera – di qualsivoglia Associazione di Alghero. Associazioni che, se operano all’interno di regole certe, vanno premiate a prescindere. C’era in noi soltanto la volontà di sottolineare i grandi dubbi collegati alla capacità di gestire la città da parte di questa Amministrazione, evidenziati anche solo attraverso il controllo sull’affidamento di una semplice Merenderia. Perché, cara consigliera Piccone, chi si propone per governare una città, a differenza di una qualsiasi Associazione, non può fare affidamento solo ed esclusivamente sull’impegno, la buona volontà e l’intraprendenza, ma dovrebbe avere anche un minimo di competenza e capacità nel gestire.
Con il nostro comunicato dunque, abbiamo solo ed esclusivamente inteso esporre atti, illustrare fatti e, conseguentemente, porre delle domande ben precise – come già fatto in riferimento al campo da calcio, alla concessione dei palazzetti, all’appalto scuolabus, alla società InHouse eccetera -. Domande che però a volte rimangono senza risposte e vengono rispedite al mittente accompagnate spesso da un laconico va tutto bene, altre invece, come in questo caso, generano attacchi di paranoia totale.
Nel caso del va tutto bene la risposta non ci sorprende affatto. Nel secondo caso invece, dispiace riscontrare il vano tentativo di spostare le responsabilità di quanto accade prima sui consiglieri di opposizione, e poi sul ruolo dell’Associazione che ha avuto in concessione lo spazio. Se infatti il “tutto va bene” dimostra solo, e ancora una volta, una totale impreparazione sui temi e una totale incapacità nel risolvere i problemi, la seconda opzione invece – ci perdoni la consigliera Piccone – esprimendo tanta cattiveria dimostra quanto certe esperienze fallimentari, se non si rimane lucidi, possano far cambiare attitudine alle persone.
In attesa, dunque, come chiaramente ammesso dalla Consigliera Piccone e al contrario di quanto avvenuto con il suo comunicato, di ricevere risposte puntuali alla nostra interpellanza dai competenti uffici, vorremmo ribadire alla stessa che il tanto citato bene comune si può raggiungere solo se si ha come unico fine: la tutela dei più deboli, in questo caso tutti i cittadini. Situazione che si manifesta attraverso il diritto – attaccano Roberto Ferrara e Graziano Porcu -. Il bene comune non si raggiunge invece con la creazione di un bando per l’assegnazione di uno spazio e lo scrivere linee guida di indirizzo approvate in Consiglio Comunale – anche dalla Consigliera Piccone – per poi essere completamente disattese. Ciò a meno che, vedi replica alla nostra prima comunicazione, non si abbia la minima idea di quali siano i contenuti in oggetto e si risponda o voti a prescindere”.