Delimitazione del centro abitato. Continuo a rimanere perplesso per scelte che non capisco e che non hanno un fondamento giuridico.
La Giunta, con la delibera 151/2018 [Leggi], ha aggiornato la delimitazione del centro abitato, atto dovuto considerata l’espansione urbana che è avvenuta negli anni.
Quello che mi non si capisce è il modo in cui questa nuova delimitazione sia stata tracciata, ricomprendendo al suo interno aree del territorio che certamente non hanno nulla a che vedere col centro abitato.
La norma richiamata è il codice della strada, ovvero il D.lgs n.285 del 1992 (per un refuso nel dispositivo scrivono del 1995) che all’articolo 3, comma 1, punto 8 definisce il “CENTRO ABITATO: insieme di edifici, delimitato lungo le vie di accesso dagli appositi segnali di inizio e fine. Per insieme di edifici si intende un raggruppamento continuo, ancorché intervallato da strade, piazze, giardini o simili, costituito da non meno di venticinque fabbricati e da aree di uso pubblico con accessi veicolari o pedonali sulla strada.”.
Questa definizione non precisa, ma che specifica inequivocabilmente un “raggruppamento continuo” di edifici, è stata foriera di infiniti ricorsi, tant’è che il Ministero dei lavori pubblici ha emesso la circolare 6709/97 per dettagliare l’oggetto del contendere.
“La delimitazione del centro abitato deve essere effettuata in funzione della situazione edificatoria esistente o in costruzione, e non di quella ipotizzata dagli strumenti urbanistici…”, se controlliamo la cartografia allegata, noteremo che sono state inserite intere aree “urbane” da PRG ma, di fatto, assolutamente inedificate, vedi il retro di Taulera, una parte di Carrabuffas, Maria Pia fino a Fertilia.
“Nella delibera di giunta saranno specificate le progressive chilometriche, di inizio e fine, delle strade in accesso a ciascun centro abitato. Tale delibera, ai sensi dell’art. 4, comma 2, del codice della strada, sarà scortata da «idonea cartografia», aggiornata alla situazione attuale e recante in modo chiaro e leggibile: i fabbricati, esistenti o in costruzione, le aree di uso pubblico, le strade, le piazze, i giardini o simili, ubicati lungo le strade di accesso, nonché le progressive chilometriche di inizio e fine delle medesime”
Nella delibera le progressive chilometriche, così come tutto il resto, non sono specificate, è solo presente la cartografia!
Non si capisce neanche il perché dell’arretramento, rispetto alla vecchia delimitazione, di un paio di chilometri nella strada verso Olmedo, escludendo così Caragol e Galboneddu, così come l’estensione di quasi un chilometro oltre Fertilia.
Ciò che è palese è la volontà di ricomprendere “forzatamente” la futura circonvallazione e con essa il territorio non urbano che essa racchiude, con tutti gli onori e, soprattutto, gli oneri che ciò può comportare.
La domanda è, cui prodest?
Questa scelta sarà oggetto di un’interrogazione, in modo tal che tutti siano edotti sul perché di tale decisione al momento incomprensibile.