L’ovvio condito col nulla

Ieri, 23 settembre, si è tenuta la seduta di Consiglio Comunale durante la quale si sarebbero dovuti discutere cinque punti all’ordine del giorno.
Invece si è iniziato e concluso col discutere il solo primo punto, la “Mozione presentata dal gruppo di Forza Italia su ‘necessità di applicazione del Codice dei contratti pubblici in tema di frazionamento degli appalti al fine di sostenere le piccole-medie imprese’ ”.
Il tema unico e centrale nel dispositivo di questa mozione era un banalissimo richiamo alla norma. Era presente una frase nel corpo della mozione (non vincolante) che faceva riferimento ad un appalto molto importante (nettezza urbana) che l’amministrazione sta per esperire. Questo ha portato a una discussione lunga e animata che, comunque, non vincolava alcunché in merito a tale procedimento.
Di fatto è stato un bell’esercizio dialettico e di scambio di opinioni, ma nulla più.
Un emendamento volto a rimuovere l’accenno a quell’appalto ha causato un corto circuito politico.
C’è stato un lungo momento di incertezza su come avrebbero dovuto procedere i lavori, fino al ritiro della mozione da parte dei proponenti e la contestuale presa in carico da parte della maggioranza, con conseguente abbandono dell’aula di parte dell’opposizione.
I consiglieri del M5s, Porcu e Ferrara, in questa situazione di pura strategia politica tra i gruppi di maggioranza e minoranze, hanno deciso di rimanere fuori da schemi e tattiche: “Le opzioni erano diverse e tutte legittime: uscire, votare contro, a favore o astenersi”.
Ricordando che la parte dispositiva, quella che impegna il Sindaco e l’Assessore ai Lavori Pubblici, era un semplice e legittimo richiamo alla legge, i consiglieri pentastellati, nell’incalzare degli eventi, hanno maturato l’idea di rimanere in aula esprimendosi come di seguito: richiesta da parte dei proponenti di non portare la mozione in votazione (astenuti); gli emendamenti proposti (P. astenuto, F. contrario); la mozione emendata (P. astenuto, F. favorevole). “Sarebbe stato, forse, più corretto astenersi, – sostiene Ferrara – ma mi sono sentito di votare a favore dell’ovvio, l’applicazione della legge. In pratica questo corto circuito politico ha fatto perdere tanto tempo che avremmo potuto utilizzare per discutere gli altri punti all’ordine del giorno, che, invece, vista l’ora tarda, non hanno visto la luce!”