Lunedì scorso è andato in scena l’ennesimo Consiglio comunale anomalo, a tratti surreale. L’argomento che ha tenuto banco e destato forti contestazioni fra una parte dell’opinione pubblica è stata la presa d’atto dello studio di compatibilità idraulica, geologica e geotecnica propedeutica alla variante del Piano di Assetto idrogeologico. “Una terminologia complessa che sostanzialmente riporta alla definizione delle aree di rischio in caso di frane o alluvioni. Un tema non prettamente politico ma che ha comunque aperto un acceso dibattito”.
In primo luogo c’è da sottolineare che nella convocazione del Consiglio comunale era stato esplicitamente indicato che lo studio era riferito esclusivamente alle aree della bonifica interessate del PCVB (Piano di Valorizzazione della Bonifica) eppure “ci siamo trovati di fronte ad una delibera che interessava invece l’intero territorio algherese – spiegano i pentastellati -. Questa scelta, unilaterale e dell’ultim’ora, ha modificato l’oggetto della discussione e le implicazioni personali dei consiglieri che sarebbero potuti intervenire nella discussione stessa e nel voto”.
“In aula, visionando le carte, mi sono accorto – sottolinea Roberto Ferrara – che, nonostante mi fossi preparato per intervenire alla discussione, ero costretto ad uscire dall’aula e a non partecipare alla discussione stessa”. Nessuna fuga, come sostiene qualche illuminato sulla via di Damasco del PD che si è ripresentato dopo mesi di assenza in Consiglio comunale per senso di responsabilità, ma il rispetto delle regole, sancite per legge, che per taluni sembrano essere fatte solo per essere ingannate. Il testo unico degli enti locali all’articolo 78, infatti, chiarisce che gli amministratori […] devono astenersi dal prendere parte alla discussione e alla votazione di delibere riguardanti interessi propri o di loro parenti o affini sino al quarto grado. Nel caso specifico è stato determinato un nuovo quadro della pericolosità idraulica che diverrà immediatamente cogente rispetto all’applicazione nel Regolamento edilizio a seguito della presa d’atto da parte del Consiglio Comunale, ovvero l’apposizione di vincoli a terreni oggetto dello studio.
Per il Movimento Cinque Stelle rimaneva però in aula Graziano Porcu che, intervenendo nella discussione, ha evidenziato le tante criticità insite nel suddetto provvedimento, ricordando “come non sia stata data la possibilità di approfondirlo in Commissione, visto di sfuggita solo 48 ore prima; come la documentazione completa sia stata inserita nel portale solo il giovedì prima; come la richiesta di audizione da parte dei comitati sia stata completamente ignorata; come ci sia stato assolutamente negata la possibilità di verificare le segnalazioni fatte dai cittadini su possibili errori puntuali nell’analisi del territorio”.
A fronte di tutto ciò e delle implicazioni derivanti da questo provvedimento, considerato che tanti operatori economici, anche di rilievo, hanno protestato per il danno conseguente alla sua approvazione, i portavoce del Movimento Cinque Stelle hanno chiesto che non fosse votato per dare maggior tempo ai necessari approfondimenti. Visto quanto sopra, il consigliere Porcu, in accordo con il consigliere Ferrara, ha abbandonato l’Aula per protesta senza partecipare alla votazione.
A margine intanto è stato presentato un ordine del giorno – a firma di quasi tutti i consiglieri compresi quelli del Movimento Cinque Stelle – che impegna l’Amministrazione ad avviare immediatamente l’iter per le opere di mitigazione dei rischi, in modo da ridurre i vincoli all’uso agricolo del territorio. “Anche in questo caso, a differenza di quanto a noi detto dai primi firmatari del PD all’atto della firma e con la scusa che l‘ordine del giorno fosse strettamente correlato alla approvazione del PAI – confermando quanto sia utopico il fatto che la sicurezza dei nostri cittadini debba essere garantita solo ed esclusivamente da parte della Regione solo dopo l’approvazione di un piano a livello locale – è stato compiuto un altro atto grave – attaccano Porcu e Ferrara -: non ci è stata data la possibilità di intervenire, nonostante le nostre richieste, riguardo dell’ordine del giorno da noi firmato perché non è stata aperta la discussione andando così a ledere il fondamentale diritto di parola dei consiglieri.
La seduta era già iniziata male. Dopo i primi minuti riservati alle brevi segnalazioni giungeva il momento delle interrogazioni e finalmente, dopo mesi di attesa, arrivava il momento di discuterne una a firma Movimento Cinque Stelle (Leggi) protocollata in luglio. A luglio, ovvero cinque mesi fa, nonostante il regolamento del Consiglio comunale preveda un mese di tempo per la risposta. “La nostra contentezza è però subito svanita – affermano Graziano Porcu e Roberto Ferrara -. L’interrogazione infatti non è stata discussa perchè negli ultimi cinque mesi, e sottolineiamo cinque mesi, l’assessore competente in materia Tanchis, scaricando la responsabilità sugli uffici, non è riuscito a elucubrare una risposta”.
A conclusione dell’ennesima pagina buia della nostra Amministrazione “leggiamo una nota a firma dei consiglieri del Partito Democratico (Leggi), che usa verso di noi parole come COERENZA e RESPONSABILITÀ, parole pronunciate contro chi, come noi, ha criticato il modo in cui è stato portato in aula questo studio di aggiornamento del PAI. Non possiamo dunque non ricordare agli ex consiglieri di opposizione del PD, che oggi navigano nella terra di nessuno, pronti però all’occasione e per convenienza a salire sul carro della maggioranza, che a differenza loro noi abbiamo iniziato questa esperienza in opposizione e lì la concluderemo, nonostante, per il bene della città abbiamo sempre appoggiato i punti a favore dei cittadini. Una menzione particolare la merita il consigliere Daga che, con una faccia di bronzo fuori dal comune, parla di coerenza e responsabilità: proprio lui che dopo tutto quello che ha detto e scritto in questi tre anni oggi è la stampella – certificata – di una maggioranza che esiste e perdura nell’amministrare malamente la città solo grazie al loro pieno sostegno”.