Ripuliamo San Giovanni dalla posidonia spiaggiata da 25 anni

Il biglietto da visita che Alghero mostra ai turisti giunti nella nostra città si esprime attraverso le banquettes di posidonia spiaggiata di San Giovanni. Chi d’estate s’incammina nella passeggiata a mare di via Garibaldi, centro turistico e cuore della città, si imbatte in un ammasso di posidonia putrescente che indica un modo assai curioso di pensare l’interesse pubblico. Un monumento alla incapacità e negligenza politica di amministrare il Comune che non trova giustificazione ne scusanti per l’incuria di chi dice di operare per il bene cittadino. Una politica troppo presa a litigare nello spartirsi la torta, da cui i continui commissariamenti, per valutare con semplice buon senso le questioni di vitale importanza della città. I danni causati da quell’ammasso putrescente all’immagine cittadina è devastante. Si immagini se, a fianco del Louvre o del Colosseo fosse posta una tale condizione, cosa penserebbero delle città i turisti, quale pubblicità farebbero di esse nel mondo? Da noi, quanti villeggianti torneranno a passare le vacanze sapendo che la spiaggia è esposta ai profumi di Schanel n°5, per non dire altro?

 

Il danno causato negli anni al turismo algherese potrebbe essere stimato in centinaia di milioni di euro. Anni in cui la politica algherese ha fatto credere alla popolazione, vittima anch’essa dell’incompetenza espressa, che esistesse una qualche ragione o normativa che ne impedisse la rimozione. Una politica spalleggiata da un’informazione asservita al potere, che fa finta di nulla quando vengono coinvolti esponenti di partito a loro vicini.
A dispetto di quanto riferito dagli attuali candidati Sindaco, di destra e di sinistra, non esiste alcuna motivazione ad impedire la rimozione di tale anomalia maleodorante. Anzi, una direttiva recente, la Determinazione Regionale 942 del 7/4/2008, testimonia esattamente il contrario, indicando l’obbligatorietà di rimozione permanente della posidonia laddove producano fenomeni putrefattivi. Non una legge vera e propria, ma pur sempre una direttiva regionale tesa a sopperire all’incapacità di certe giunte ad applicare la ragionevolezza al proprio operato. Inoltre è inconcepibile non valutare la responsabilità di imporre alla cittadinanza un inquinamento, anche olfattivo, impedito dalla normale normativa sanitaria.
Il problema non si può certo risolvere in un batter d’occhio, ma con una programmazione degli interventi, coordinati e reiterati nel tempo, che partono dalla caratterizzazione di ciò che si è accumulato negli anni, fino alla scelta delle tempistiche e del sito conferimento finale.
In tutti questi anni è mancata la volontà, la pianificazione e la programmazione per dare alla spiaggia di San Giovanni la dignità e la valenza che merita. I passati amministratori hanno espresso il loro disinteresse ad un problema fondamentale sia per il turismo che per il decoro dell’immagine cittadina.
Gli algheresi, ben conoscendo il problema visto che ci convivono loro malgrado da anni, possono ora giudicare direttamente quale sistema politico suicida e masochistico si sia instaurato ad Alghero. Una politica che impone alla città una oscenità simile, senza alcuna motivazione logica, non merita di esistere. Restiamo esterrefatti di fronte a tanta inadeguatezza ed irresponsabilità ad amministrare gli interessi di Alghero.