Sempre più drammatica la sanità ad Alghero

La denuncia della consigliera regionale M5S Desirè Manca fa emergere tutte le contraddizioni della Giunta regionale sarda di centrodestra in materia di sanità. La chiusura ingiustificata del punto nascite e la riduzione del servizio pediatrico dell’ospedale Civile di Alghero confermano lo smantellamento in atto dei servizi sanitari nella città catalana, nonostante le rassicurazioni e le promesse dei politici locali. L’assenza di cantieri nel reparto maternità, nonostante la motivazione ufficiale di lavori urgenti, smaschera l’inconsistenza delle giustificazioni addotte dalla ASL e dalla Regione.

Si tratta della prova del fallimento della sanità algherese, con tagli lineari che hanno depotenziato l’offerta sanitaria in maniera drammatica. Liste d’attesa infinite, carenza cronica di medici e infermieri, accorpamento di reparti: Alghero vive un’emergenza quotidiana sul fronte della salute pubblica, tra disagi e rischi concreti per i cittadini. La propaganda trionfalistica dei politici di centrodestra si infrange contro una realtà di tagli, incapacità gestionale e mancanza di programmazione strategica, oltre che di una volontà neppure troppo velata di smantellare la sanità pubblica a vantaggio di quella privata.

Le vicende del punto nascite e della pediatria di Alghero sono la prova di questo progressivo sfacelo: la mancanza di reparti vitali priva la città di servizi essenziali per una comunità ampia come quella algherese. È necessario un urgente cambio di rotta per garantire il diritto alla salute dei cittadini, a partire dalla riapertura immediata dei reparti soppressi. La Giunta regionale di centrodestra deve rendere conto di questo disastro sanitario frutto di scelte scellerate e contraddittorie.

Roberto Ferrara