Aberrante situazione della nettezza urbana in città

Il tema della nettezza urbana è un argomento centrale nell’amministrazione della città, sia perché strettamente legato alla salute pubblica e alla tutela dell’ambiente, sia perché riguarda l’appalto più oneroso a carico del Comune, gravando direttamente nelle tasche dei cittadini.

Leggendo un articolo, pubblicato qualche giorno fa su La Nuova Sardegna, dove l’amministrazione dichiarava: «non vogliamo sorprese», beh al contrario ci aspettiamo grandi sorprese rispetto al disastro accaduto la scorsa estate.

Il nuovo appalto della nettezza urbana, al momento, è in fase di valutazione delle offerte. Siamo ad Aprile, la proroga di affidamento alla vecchia ditta, per ora fino a Maggio, perdurerà per tutto il 2015.

Non possiamo esimerci da fare alcune considerazioni, in primis le promesse elettorali e le tante dichiarazioni di inizio mandato concretizzate nel nulla, visto che l’attuale esecutivo assicurava una nuova e innovativa gestione dei rifiuti dal 1 gennaio 2015. Questo grave errore di valutazione, è stato dovuto sia alla mancata approvazione del Bilancio previsionale in tempi utili nel 2014, sia alla carenza di personale nel settore ecologia, tutte situazioni che una politica accorta, cosciente e competente avrebbe dovuto considerare.

In secondo luogo, se la scorsa estate è passata tra emergenze e gravi inefficienze, non si capisce quale elemento nuovo possa far presagire una situazione diversa (migliore) per l’immediato futuro e la stagione turistica alle porte, crediamo che non bastino minimamente i 90 mila euro aggiuntivi messi a disposizione con l’ultima Delibera di Giunta

Calza a pennello il proverbio “la gatta frettolosa fece i gattini ciechi”, dato che, in questo caso, la fretta e il pressappochismo hanno fatto si che l’attuale Consiglio Comunale fosse completamente esautorato dalla valutazione del Capitolato d’appalto messo a bando.

Addirittura, nel giugno 2014, alla nostra richiesta di visionare le carte ci venne risposto che non erano consultabili e comunque inemendabili visto imminente bando. Abbiamo scoperto successivamente che il Capitolato fu approvato con delibera commissariale nel Marzo del 2014,  e che sarebbe dovuto essere visibile e consultabile da chiunque, non secretato. Finalmente ad Ottobre siamo riusciti ad ottenere i documenti richiesti solo il giorno prima della pubblicazione nella Gazzetta Europea, evidentemente fuori tempo massimo.

Ci sarebbe piaciuto intervenire in tempo, per fare proposte integrative e migliorative al bando elaborato dalla società di consulenza Corintea, sulla base delle indicazioni della passata amministrazione.

Leggendo il Capitolato permangono diversi dubbi e non sappiamo, peraltro, come e quanto le proposte migliorative che arriveranno dalle ditte che partecipano alla gara d’appalto potranno rendere il servizio soddisfacente.

Balzano agli occhi alcuni punti, come ad esempio: la raccolta porta a porta estesa solo ad una porzione del centro urbano; la contraddizione di un obiettivo a regime di differenziato pari al 50%, nel 2014 ci siamo attestati al 30%, nonostante la soglia minima prevista per legge al fine di non incorrere in sanzioni sia però del 65%; o le spese generali e gli utili d’impresa pari al 14,3% sul costo totale dell’appalto, percentuale decisamente elevata.

Non si fa alcun cenno alle strategie che possano incidere sulla riduzione del costo del servizio, quelle politiche Rifiuti Zero che dovrebbero essere adottate e pubblicizzate, in un‘ottica di risparmio sui costi, di tutela dell’ambiente e di riduzione dell’inquinamento… le cosiddette politiche innovative che mancano in questo appalto.

Insomma, è un appalto che appare carente, poco innovativo e con obiettivi troppo modesti… a fronte, viceversa, di un costo di 10 milioni di euro/anno per i prossimi 7 anni. In tutto ciò il rammarico di non aver potuto incidere minimamente su scelte strategiche e fondamentali per l’economia e la vita della nostra comunità.