Dalla casa di cristallo all’oscurantismo di Meta

Ultimamente siamo stati ripresi da una cittadina-attiva che sottolineava testualmente come “Le denunce fatte dai cittadini che vivono quotidianamente le spiacevoli realtà di questa città siano condivisibili, non lo sono quelle che arrivano da chi siede sui banchi del Consiglio Comunale che oltre alle denunce dovrebbe concretamente intervenire e proporre soluzioni”.
Questa analisi, per quanto rispettabile, non ci trova affatto d’accordo perchè sono stati innumerevoli i temi su cui il Movimento Cinque Stelle ha cercato di proporre soluzioni purtroppo mai ascoltate. Un caso, tra i tanti, che ci viene ora riproposto all’attenzione è la Fondazione Meta per la quale avevamo fatto delle proposte che non sono state prese in considerazione e, dopo un anno, non possiamo non constatare quante siano ancora le innumerevoli criticità nonostante all’inizio del nostro mandato avessimo fatto due interrogazioni e un accesso agli atti. Un’interrogazione era inerente la gestione della Fondazione Meta, una relativa al portale web, ed un accesso agli atti inerente i contributi erogati dalla stessa nel quinquennio 2010-2014. Pensavamo, e ancora oggi ne siamo estremamente convinti, che la Fondazione avesse un enorme valore in termini di promozione turistica, promozione che, per maggiore efficacia, non poteva però più avvenire attraverso la sponsorizzazione diretta ad alcuni operatori del settore, per pagare viaggi per le più importanti fiere europee o tramite qualche “Artista locale”, favorito rispetto agli altri grazie dalle proprie conoscenze. A nostro avviso, la promozione dovrebbe avvenire attraverso la creazione di un Team di esperti che si occupi dell’organizzazione degli eventi e, soprattutto, attraverso un Marketing Territoriale mirato ai segmenti più consoni al nostro territorio, destagionalizzando il prodotto Alghero e, perché no, allargando tale promozione a tutto il Nord Sardegna, attraverso la possibilità di fare da traino a tutti i Comuni limitrofi, facendoli partecipare all’interno della fondazione stessa sotto la voce di “Soci Partecipanti”.
Questa soluzione, da noi più volte riproposta, è l’unica che permetterebbe il rilancio occupazionale del nostro territorio, generando opportunità lavorative che si aprirebbero in termini diretti, indiretti e indotti (maggiore economia da spendere sul territorio).
Purtroppo, in termini di promozione e dunque incremento dei posti di lavoro non siamo stati ascoltati, mentre, per la programmazione degli eventi, avevamo ottenuto la garanzia che entro e non oltre Marzo 2015 avremmo avuto un “Programma Estate 2015”; programma che purtroppo, e ancora una volta, è stato approvato e reso pubblico a fine Giugno, in gran ritardo. Non avendo alcuna velleità e neanche la volontà di giudicare le scelte artistiche critichiamo però fortemente la mancanza di trasparenza: “Scelte trasparenti ancorate a dei criteri” sosteneva allora l’assessore, “facendo entrare a regime i regolamenti, rendendoli pubblici e coinvolgendo gli operatori” e invece, ancora oggi, siamo costretti a chiedere come mai non si fanno bandi pubblici per organizzare gli eventi, almeno i più importanti e onerosi? Come possono, i vari artisti cittadini, entrare a far parte del calendario approvato dall’amministrazione comunale? Come vengono gestiti i contributi per gli eventi minori? Come vengono decisi? Quali sono i parametri? Chi fa le scelte? Con quale criterio?
Pensiamo sia assurdo, infatti, scoprire casualmente dell’esistenza di un regolamento sull’erogazione dei contributi da parte della Fondazione Meta, regolamento che però non è pubblico, non essendo stato pubblicato da nessuna parte. La trasparenza, insomma, ancora una volta non è per nulla garantita. Inoltre, visto che il sito web della stessa Fondazione non è ancora operativo come dovrebbe, nonostante i costi sostenuti, non è riscontrabile come vengano spesi i soldi pubblici e, per ciascun evento, chi siano i soggetti beneficiari; le determine infatti non sono rintracciabili da nessuna parte, a meno che non si faccia un accesso agli atti.
A questo punto, e vista la situazione, pensiamo sia superfluo sostenere che per noi il termine “trasparenza” ha ben altro significato.
Un altro fattore da non sottovalutare poi è il fatto che, in questo caos, sia demoralizzante vedere come a contorno di queste manifestazioni, ancora una volta senza un minimo di trasparenza, spesso vengono assegnati ampi spazi ad operatori avventizi ed improvvisati, quelli del mordi e fuggi, con chioschi arrangiati, grigliate o mescite improvvisate: In pochi giorni di attività, drenano linfa vitale a quegli imprenditori che tengono aperte le loro attività per tutto l’anno e attendono i mesi estivi per far quadrare, con difficoltà, i conti della loro attività e che assicurano il lavoro stabile e continuativo che vengono, immancabilmente, penalizzate. Insomma, se è vero che l’attuale amministrazione aveva sottolineato il fatto che la “Fondazione Meta è un ente strumentale utile”, sul quale l’amministrazione ha il dovere del “controllo analogo”, ci piacerebbe dunque capire chi sta effettuando questo controllo.
In termini di riorganizzazione, poi, era stata sottolineata “la necessità di integrare la figura del Direttore, a cui sarebbe stato necessario anche affiancare il Comitato scientifico “assolutamente opportuno anche se non obbligatorio” – disse l’assessore – “per una valutazione ampia e non discrezionale delle scelte”.
Visto che è oramai trascorso un anno, potremmo sapere a che punto siamo nella selezione di queste figure?
Consapevoli del fatto che la Presidenza di questa Fondazione verrà assegnata ancora una volta come merce di scambio per la tranquillità di una coalizione che ha come unica ragione d’essere lo “spartire” e non “il bene dei cittadini”, non possiamo però non pretendere che in futuro questa “partecipata” possa avere una gestione trasparente e funzionale. Per il presente, viste le numerose domande presenti in questo comunicato, al fine di fugare ogni dubbio sulla reale trasparenza dell’attività svolta, rimaniamo in attesa di risposte chiare.