“Il servizio di trasporto studenti è una cosa seria, deve essere garantito ma soprattutto, trattandosi di bambini, deve essere sicuro e affidato a persone competenti e autorizzate. Troppe le mancanze da parte della ditta vincitrice dell’appalto. ci chiediamo allora, ma dov’è e cosa sta aspettando ad intervenire il sindaco Mario Bruno? Non si scherza con la sicurezza dei cittadini, in particolar modo dei più giovani”. Graziano Porcu e Roberto Ferrara, portavoce in Consiglio comunale di Alghero, accendono i riflettori su una problematica sotto gli occhi di tutti ma colpevolmente ignorata, sino ad ora.
Un passo indietro. Con delibera del Consiglio comunale del 6 ottobre 2016, dopo avere espresso forti perplessità sul comportamento della ditta subentrante nell’appalto, il sindaco di Alghero e l’assessore all’Istruzione venivano impegnati “a vigilare affinché la ditta aggiudicataria rispettasse la normativa vigente e la giurisprudenza in essere relativamente alle clausole sociali e all’intero capitolato speciale, tutto ciò al fine di tutelare il diritto di ogni singolo lavoratore, fino alla risoluzione del contratto – ex art. 13 Capitolato Speciale – qualora ne ricorrano gli estremi”. Successivamente al ricorso presentato al Tar, lo scorso 20 marzo l’appalto per il servizio scuolabus è stato assegnato definitivamente alla ditta Piras e Turno Travel.
In buona sostanza, quel che prevedeva l’appalto era un servizio affidabile, sicuro e affidato ad un’azienda capace di tutelare i diritti dei lavoratori. A proposito di tutela dei lavoratori, fra gli obblighi della ditta subentrante rientrava, in via prioritaria quello del “trasferimento nel proprio organico del personale sino a quel momento occupato nella ditta cessante”. Trattasi di una clausola sociale a tutti gli effetti, volta alla protezione e tutela dei dipendenti: “..la clausola sociale va interpretata conformemente ai principi nazionali e comunitari in materia di libertà di iniziativa imprenditoriale garantita dall’art. 41 della Costituzione – si legge nel testo – per cui fermo l’obbligo di riassorbimento dei lavoratori alle proprie dipendenze, il nuovo gestore del servizio può collocarne alcuni in altri contratti – e ricorrere agli ammortizzatori sociali previsti per legge ancorché in esubero – quando nell’organizzazione prefigurata per quello in contestazione gli stessi risultino superflui”. Mantenimento di livelli occupazionali consoni e armonizzabili con l’organizzazione della ditta aggiudicante, disposizioni di legge da applicare e contratti collettivi di lavoro nazionali, accordi sindacali: “Non è uno scherzo, ribadiamo: la carta canta, e parla chiaro”.
E invece? “Invece ad oggi tutti gli autisti sono assunti partime a tempo determinato, passati paradossalmente da una situazione da stabilizzati a precari, con contratto N.C.C. noleggio con conducente e non come in precedenza con contratto di autoferrotranvieri” dicono Ferrara e Porcu. Ma non basta, perché l’appalto recita ancora testualmente: “Durante il trasporto l’appaltatore dovrà assicurare la sorveglianza dei trasportati con personale diverso dal conducente in qualità di assistenti di bordo in misura di uno per automezzo. Gli assistenti di bordo, considerate le peculiarità e la delicatezza del servizio, dovranno possedere adeguata esperienza nei servizi di vigilanza, educazione…”. Il numero degli assistenti è però inadeguato rispetto alle tratte, per cui a svolgerlo sono molto spesso gli stessi autisti mentre in alcune occasioni il ruolo rimane addirittura scoperto.
E ancora: qualora non bastasse “per l’esecuzione del servizio l’appaltatore dovrà avere piena disponibilità di mezzi, attrezzature e personale; impiegare un numero congruo di automezzi comunque non inferiore a dieci, oltre ad averne almeno uno di scorta”. Morale della favola? “La ditta avrebbe dovuto operare sin da subito con nuovi mezzi (solo tre quelli realmente disponibili) e invece, continua a utilizzare alcuni mezzi del Comune. Per questo e per quanto sopra scritto, l’esigenza di chiarezza si rafforza e la richiesta di una presa di coscienza, visione e posizione del sindaco diventa un grido condiviso – chiudono Porcu e Ferrara -. I contribuenti algheresi per questo appalto pagano fior fior di quattrini ma, ad oggi, il servizio non è adeguato alle aspettative”.